Tradizione Folklore Bergamasco Gli Alegher de Dosena

Gli Alegher de Dosena - Telefono: 338.1944488

Dossena e' un paese di circa mille abitanti, posto a 1000 m s.l.m. in media Valle Brembana. A Dossena vi si arriva salendo da S. Pellegrino Terme in circa 20 minuti d'automobile, salendo per una strada che passa tra boschi, prati e frazioni. Un tempo gli abitanti di Dossena erano contadini e minatori, le sue miniere erano sfruttate gia' fin dal tempo dei romani. Questo ha fatto in modo che nel paese di Dossena si sia sviluppata una cultura parallela a quella contadina, non isolata, ma in simbiosi che ha portato come risultato una cultura particolare data appunto da questo fenomeno di osmosi tra il mondo contadino della montagna e il mondo della miniera. Questo lo si nota in molti aspetti della vita del paese e uno di questi piu' evidenti e' il canto, inteso come momento di allegria, dallo stare insieme nei momenti di festa e, un tempo, anche di lavoro.

Gli Alegher de Dosena

A Dossena hanno conservato un repertorio di canzoni e di musiche le quali, pur non discostandosi molto dal repertorio del resto della provincia e per quanto riguarda i testi, hanno assunto delle caratteristiche diverse per lo stile e il mondo di cantare, dovuto appunto alle situazioni sopra accennate. In questi ultimi anni, anche lo stile di vita di questo, Poggio al Sole e' cambiato. Ma non e' cambiata la voglia di stare insieme e soprattutto la voglia di cantare e di suonare, ed e' proprio per questo che un gruppo di amici, ha deciso di proporre anche al di fuori del loro paese il repertorio di Dossena. Gli Alègher di Dossena, questo nome e' stato scelto proprio per rilevare lo spirito dell'esecuzione e dell'atmosfera che si viene a creare durante le loro esibizioni. Il repertorio e' quello tradizionale, come gia' accennato, ma con l'aggiunta di molti canti della miniera dell'emigrazione, perche' come altre realta' della Valle anche qui il fenomeno dell'emigrazione e' stato massiccio, e ha lasciato anche nel canto il ricordo.

Cio' fa in modo che non tutte le canzoni abbiano un tema allegro, perche' esprimono la fatica, il pericolo di morte sempre incombente in miniera. La miseria che porta all'emigrazione, la guerra, che porta morte e separazione delle famiglie, non tutte quindi sono di tema allegro e festoso, ma e' lo spirito con cui viene affrontato il canto che porta comunque al "vivere" nell'allegria e nella festa tutte le situazioni cantate, quasi per scaramantizzarle. Non e' facile proporre oggi un repertorio come quello degli "Alegher" di Dossena al di fuori del loro paese, perche' si e' persa un po' di sensibilita' per questo modo di esprimere i propri sentimenti, e spesso si rischia anche di essere fraintesi, ma e' proprio per questo che il gruppo e' nato, far riscoprire l'allegria del cantare e del suonare con strumenti tradizionali come l'organetto, la cornamusa bergamasca (ol Baghet), la fisarmonica e il piffero... grazie anche al ricercatore e costruttore Valter Biella. Gli Alegher di Dossena partecipano a manifestazioni musicali di diverso indirizzo, ma preferiscono le esibizioni in piazza o comunque a contatto diretto con il pubblico, cercando anche di coinvolgerlo e renderlo partecipe dell'allegria che anima il gruppo.

Gli Alegher de Dosena

In tutto il nord, l'unica provincia che ha conservato la propria Cornamusa e' quella Bergamasca. Questo e' dovuto che qui da noi specialmente nelle valli, la gente e' molto attaccata alla propria storia e alle proprie tradizioni. Anche in Val Brembana e specialmente in Val Stabina in quel di Valtorta era una volta diffuso suonare la "Pia" soprattutto nei dì di festa come il Carnevale, metà Quaresima, l'Assunta o a Natale e si cantava solo naturalmente in dialetto.

Ma come era fatta questa Pia o Baghèt ?
Questo strumento assolutamente artigianale aveva il suo zuffolo (dove si soffia "sigol") con vari buchi, la pelle o fagotto e la canna (diana) che suonava quando veniva premuta la pelle di pecora (baga o baghèt), sprigionando un suono che trasporta nel tempo e fa raffiorare quel sentimento di identita' rappresentato dalla Cornamusa per molti popoli come gli Scozzesi, i Bretoni e i Galli e perche' no, anche noi. Il Baghet lo si trova in numerosi affreschi e quadri in parecchie località Bergamasche come in Almenno S. Salvatore (Santuario Madonna del Castello) dipinto da Antonio Boselli di San Giovanni Bianco nel 1500, nella stessa S. Giovanni Bianco nacque il "Cariani"che dipinse dei pastori con piva (Pinacoteca di Brera di Milano. Simone Baschenis nativo di Averara affresco' in Trentino a Pinzolo una Danza Macabra con scheletro che suonava la Cornamusa.

Il Baghet lo si trova in numerosi affreschi e quadri in parecchie localita' Bergamasche come in Almenno S. Salvatore (Santuario Madonna del Castello) dipinto da Antonio Boselli di San Giovanni Bianco nel 1500, nella stessa S. Giovanni Bianco nacque il "Cariani"che dipinse dei pastori con piva (Pinacoteca di Brera di Milano. Simone Baschenis nativo di Averara affresco' in Trentino a Pinzolo una Danza Macabra con scheletro che suonava la Cornamusa. Rievocare, cercare, studiare e riappropiarsi di un mondo passato non e' assolutamente folklore, ma essenziale e utilissimo perche' quell'universo cosi' povero, ma maledettamente saggio ha ancora oggi molto da insegnarci.

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DIN DON DELON (630K)
PIEMONTESI (700K)
Se' si bèi pichì a le porte
Siam partiti dai nostri paesi
L'ADELINA (650K)
FA NINI (890K)