Borghi brembani

Borgo di Malentrata

UN PO DI STORIA

Malentrata

Un tempo Malentrata, come dice il nome stesso, era di difficile accesso per le asperità posta su una rampa prativa; oggi invece, si raggiunge comodamente in meno di 10 minuti d’auto da Brembilla, sulla strada che sale per Sant’Antonio Abbandonato di Brembilla e che poi scende a Zogno. L’altitudine varia dagli 800 mt. di Malentrata Bassa ai 900 mt. del Colle dei Gatti. Malentrata Bassa è formata da due gruppi di case, il primo, posto sulla destra, salendo la mulattiera, provenendo da Brembilla, oggi Malentrata bassa si presenta ristrutturata, mentre la parte alta, posta sul versante di Sottosiepe, è in stato di degrado. Le abitazioni del primo nucleo abitativo di Malentrata di Brembilla, collocate sulla sommità di un colle, godono di una particolare vista sul fondovalle; chi, un tempo, saliva dalla mulattiera, trovava qui una sosta obbligata dopo la fatica della ripida salita. Il gruppo di abitazioni sono unite tra di loro e arroccate sul colle, sembrano più ad una fortezza che ad una contrada contadina d’un tempo.

Il Video del Borgo

La rustica Chiesetta di Malentrata, dotata di un piccolo sagrato è situata su una rampa prativa tra Malentrata Bassa e Ca’ Zanardi, attigua all’antica mulattiera che sale a Sant’Antonio Abbandonato. La chiesetta presenta un’architettura rustica settecentesca, con un apparato murario esterno perfetto a tal punto che l’omogeneità della pietra ha reso superfluo l’intonaco. Costruita nel 1736 ad opera di Bernardino Rota, è dedicata a San Filippo Neri e San Martino, che compaiono, accanto alla Vergine, sulla tela dell’abside. La chiesetta, posta tra verdi prati scoscesi, costruita tutta in pietra a vista con il tetto in coppi, con il piccolo campanile ed il singolare camino della canonica, si staglia pittorescamente sulle pendici della montagna brembillese. Questa cappelletta oltre a essere segno di fede e di devozione per gli abitanti di Malentrata serviva anche come punto di riferimento e sosta per i viandanti.

Ca’ Zanardi è situata nella zona di Malentrata tra la contrada di Muracchètto e il Colle dei Gatti. Posta frontalmente in posizione soleggiata, gode del vasto panorama di Laxolo e dei paesi dell’alta Valle Imagna. La casa più antica, che mantiene ancora le caratteristiche di casa contadina è quella che, salendo, si trova nella zona superiore. Su un portale è inciso ‘G 1. 1850 C’, fino alla metà degli anni sessanta era collocata una piccola bottega dove gli abitanti potevano trovare i generi di prima necessità. La grande casa si fa guardare per i loggiati in legno, il tetto in coppi ed il selciato antistante. Gli altri nuclei di case sono stati ristrutturati ed hanno perso gran parte delle caratteristiche originarie. La contrada di Brembilla è circondata da prati a terrazzamenti con muri in sasso che si inseriscono nell’ambiente come belle rifiniture. La contrada Colle dei Gatti è posta frontalmente sulle pendici della montagna in un’ottima posizione soleggiata. Colle dei Gatti si raggiunge comodamente salendo la carreggiata che da Brembilla porta a Sant’Antonio Abbandonato. Il nome della località risale alla prima famiglia qui insediata; il nome è già citato nei censuari del Vescovo Cipriano. Di grande rilievo una superba costruzione del 1736-1747-1759, la cui parte rustica rappresenta, probabilmente, l’apparato murario più perfetto delle Alpi (il giudizio è dell’ing. Luigi De Matteis in “Case contadine nelle valli Bergamasche e Bresciane”).

altre contrade di Malentrata:

Zuccone (Zucù), minuscola casa tra il Colle dei Gatti e Castignola, sull’ultima asperità del territorio di Malentrata. Sulla facciata del caseggiato, un dipinto murale raffigurava l’apparizione della Madonna dei Campi. Fino al 1960. la gente di Malentrata, tutte le sere del mese di Maggio ed in occasione di forti siccità, si radunava in prossimità del caseggiato di Zuccone per recitare il rosario. In posizione soleggiata, Zuccone domina l’intera Valle Brembilla. Muracchetto (Murachèt) di Brembilla, bella casa contadina, posta tra la fortezza di Malentrata e il Colle dei Gatti, ai piedi di una parete di rocce che le fa da riparo. Costruita in due epoche diverse, inizio ‘600 e inizio ‘700 (sopra una porta si legge un’incisione molto curata con scritto ‘ G. 1731 P.’). Stalla a sìlter al piano terra, scala interna in pietra, loggiati in legno e tetto in coppi. Questa contrada ha dato i natali ai Pesenti (Murachècc), abili posatori e artisti scalpellini della pietra, tra le opere piu’ significative da loro realizzate troviamo la rustica chiesa di Malentrata, il monumento dei Caduti di Brembilla, l’entrata dello Scurolo e buona parte della nuova chiesa di Brembilla.

La casa settecentesca del Colle dei Gatti di Brembilla, su ben quattro piani, è la costruzione in pietra più alta della provincia di Bergamo; pietra a vista, perfettamente squadrata e lo si nota soprattutto negli spigoli, che salgono architettonicamente perfetti. I fienili dei piani superiori portano, su ogni arcata, una magnifica incisione: 1760-1765-1769. L’apparato murario non ha intonacatura grazie alla perfetta omogeneità delle pietre reperite nelle vicine cave. All’interno dell’abitazione, in una stanza al pian terreno un enorme camino funge ancora da arredo; scale in legno, lavandini in pietra scavati, lussuosi portali, scale a chiocciola in pietra battuta ed il forno per la cottura del pane sono le testrimonianze ancora visibili del passato. Sulla parete frontale del caseggiato si ammira un affresco di buon valore artistico raffigurante la Madonna col Bambino, Sant’Antonio, San Rocco e la Colomba nella parte superiore, necessita di restauro. Il selciato, antistante la casa, offre un intreccio di belle forme geometriche. Il tetto e i coppi di Colle dei Gatti di Brembilla conservano ancora l’antica genuinità dei colori.

Fienile di Malentrata, casa contadina posta su un piccolo pianoro tra la fortezza di Malentrata e e la chiesetta. Costruzione con caratteristiche di semplicità ed economicità; stalla a sìlter al piano terra, sopra il fienile, attigua alla stalla la cucina con caminone, lastroni di pietra sul pavimento. Sottosiepe (Sotasìsa), minuscola contrada tra il Lisco e il borgo di Malentrata, non ancora raggiunta dalla strada carrozzabile. Costruita in sviluppo laterale, sostenuta da un massiccio terrazzamento a causa dela ripidità del terreno. Lo spiazzo anitistante le abitazioni è stato ottenuto grazie alla costruzione di un muro di sostegno che, oltre ad avere una funzione portante, contiene interrata una cisterna; gli abitanti del luogo sopperivano alla scarsità d’acqua convogliando gli scolatoi dei tetti al centro del risol, dove l’acqua entrava nella cisterna. Ai piedi del muro sottostante era posto un rubinetto, da cui usciva l’acqua della cisterna. Lisco (Lèsch), di Brembilla situata su un’altura nel’omonima valle che sale fin al Colle dei Gatti, casa contadina dell’800, raggiunta da una strada privata negli anni ’80, è stata ben ristrutturata. Una vasta piana che si estende sul retro della casa era il primo punto di scarico del legname trasportato per mezzo di un filo. La contrada di Lisco era anche punto di scarico e passaggio per il carbone che dal borgo di Catremerio veniva trasportato fino a Magnavacche.

Nasso (Nàs), rustico caseggiato, nascosto all’interno di una conca, raggiungibile attraverso un sentiero, che parte dal ponte sulla valle del Lisco. Il sottobosco è ricco di felci e ciclamini, d’estate, di agrifogli, ginepri edere e nassi d’inverno. Giunti alla casa, si incontra un casello (il casel), dove un tempo gli abitanti conservavano il latte; ora viene conservata legna e foglia. Adiacente al casello si trova la stalla e due abitazioni unite, un’altra stalla e infine un altro ‘casel’. La disposizione dei fabbricati è stata fatta in modo che le abitazioni siano collocate nella parte centrale, ben protette dai venti invernali e riscaldate dalle stalle ai lati. Le fondamenta del caseggiato sono praticamente inesistenti, perché costruite su speroni di roccia emergenti che, in alcuni punti, fungono anche da muro esterno. Ora la contrada è disabitata, ma le stalle sono ancora ben tenute e, nei mesi estivi, alcuni cavalli e pecore al pascolo ripuliscono i prati circostanti.

Casellone (Caselù) e Pianaè composta da due nuclei abitativi posti parallellamente e uniti da muri alti circa tre metri, aperti entrambi sui lati da due grandi portoni di legno. La contrada di Casellone prende il nome da un antico capiente casello, ben alimentato da una fresca sorgente la cui acqua circola in due grandi vasche; il caselo è utilizzato tuttora, nel periodo estivo, per la conservazione di latte burro e vivande. Casellone è stata forse l’unica contrada in valle a sperimentare con successo un sistema di irrigazione su larga scala: l’acqua, proveniente dalla sorgente del Fontanì, veniva convogliata attraverso un lungo canale verso i terreni, passando per un condotto in un grande scavo attraverso il bosco e giungeva ai prati della contrada, dove una serie di chiuse deviava l’acqua a seconda delle necessità. Ravagna (Raàgna) di Brembilla, piccola contrada situata sulle prime rampe della strada che dal fondovalle porta a Sant’Antonio Abbandonato. Ravagna diede i natali alla famiglia possidente dei Pesenti (Ràagna), che ebbe grande influenza a Brembilla e Cadelfoglia dalla seconda metà del ‘600. Nelle relazioni della visita pastorale del Vescovo San Gregorio Barbarigo del 1659 sono citati Antonio e Pietro Pesenti di Ravagna, quali Priore e Sottopriore della dottrina cristiana dell’epoca. Magnavacche (Maiàch), un tempo contrada contadina sul fondovalle, oggi di difficile riconoscimento e ricostruzione, perché nel corso degli ultimi secoli è stata radicalmente trasformata, soprattutto a causa degli insediamenti industriali. Questo luogo era il punto di ristoro e di ricovero per gli animali degli alpeggiatori, che salivano dalla pianura per recarsi, nella stagione estiva, a pascolare sui monti della Valle Taleggio.

tratto da: “Brembilla-Viaggio nelle 141 contrade” – Ferrari Editrice, Clusone